... probabilmente pensano di non meritarla.
Subito dopo la concitata finale dei Campionati europei di calcio, molti dei giocatori inglesi hanno immediatamente tolto dal collo la medaglia d'argento.Da un lato é comprensibile che questi ragazzi, alcuni appena maggiorenni, fossero delusi per la sconfitta ai rigori, soprattutto dopo giorni di celebrazioni anticipate. Dall'altro questo gesto non é accettabile.
Questi giovani atleti, sono pagati milioni di euro anche per il fatto che rappresentano un modello. Influenzano miliardi di ragazzini e li inducono ad imitarli, quindi un comportamento irrispettoso verso il contesto che li accoglie e in cui hanno preso parte forgerá menti che non avranno rispetto per gli altri.Tale comportamento andrebbe stigmatizzato fortemente, ma solo se riteniamo che certi valori debbano far parte della nostra cultura. Il risultato della reiterazione di queste azioni, sará probabilmente smettere di premiare i perdenti, e smettere di passare ai ragazzi il valore secondo cui nello sport é piú importante il valore del sacrificio che il risultato finale.
Chi non é fiero dei risultati raggiunti con i propri sforzi, non é uno sportivo.
La vittoria é un evento che si manifesta al culmine di un percorso, non qualcosa da costruire in maniera a sé stante.
"L'importante é partecipare" di De Cubertin, viene spesso considerato un inno alla sconfitta, ma é in realtá la sintesi di un concetto piú ampio che indica quanto lo sport debba essere un momento di sacrificio che eleva lo spirito dei praticanti.
Ma poi, sulle medaglie vorrei dire una cosa.
Per approfondimenti potete fare riferimento a tutti i premi Nobel rifiutati per diverse motivazioni.
Accettarla e poi fingere di non volerla é da meschini e maleducati.