Sempre
più persone inneggiano ad una coscienza ecologista. Io credo che
l'uomo dovrebbe pensarla diversamente, perlomeno finchè non sarà in
grado di rinunciare a ciò che prende dal pianeta e che non ha
intenzione di rifondere.
L'onnipotenza
di fatto del genere umano sul sistema terra, derivata dalla
predominanza su qualsiasi predatore naturale, nonchè sullo stesso
scoglio di terra roteante che l'ospita, abbia accelerato il processo
disgregativo del sistema terra stesso. La
massa di persone alla ricerca degli effetti del progresso, non fa
altro che alimentare la produzione di derivati tecnologici che a loro
volta si nutrono in maniera sbilanciata delle risorse planetarie.
Possiamo
scaldarci con la legna, ma quando potremo far funzionare il
condizionatore o il frigorifero con la stessa legna? Crediamo che le
miliardi di palazzi costruiti nel mondo potranno mai essere
biodegradabili, così come le condutture o la plastica del nostro
quotidiano? La tastiera da cui digito mi sopravviverà 100 volte.
Il
comfort, non è che la morte dello spirito.
E vite intere vengono
sprecate nel tentativo, stupido, di non morire.
Non
vivere è forse l'unico modo per non morire.
Il
progresso ha raggiunto ormai il punto di non ritorno, perchè mai più
le persone si limiteranno a prendere ciò che potranno ridare al
pianeta, tutt'al più qualcuno potrà pagare un "povero"
perchè questo avvenga, per ora.
Chi
tra noi internauti saprà rinunciare al progresso in luogo di un equo
scambio fatto di orti coltivati, di animali allevati e alberi
piantati? Chi di noi sarà disposto a guadagnarsi il pane al prezzo
del proprio sudore?
La
risposta è "solo chi non ne può fare a meno"
Solo
chi è in ritardo sulla scala mobile dello sviluppo può farlo, ma
quella stessa persona mira a raggiungere noi che al contempo andiamo
sempre più avanti. E la scala mobile accelera sempre più, così
come lo scempio del pianeta soggiogato al nostro avanzare.
Così
cerchiamo di sensibilizzare il prossimo senza criticare noi stessi,
diciamo agli altri che inquinano e non sono eco-sostenibili, ma non
facciamo di meglio. Cerchiamo qualcuno su cui scaricare le nostre
colpe, trovando soltanto alter ego di noi stessi.
Chi
è l'eco-mostro? Non di certo il prodotto illegale di menti
criminali. L'eco-mostro non è altro che l'uomo stesso, trincerato
dietro teorie di comodo e azioni barbare nel tentativo di far
migliorare il mondo attraverso il sacrificio altrui.
Alla
luce di quanto sopra, d'ora innanzi mi professo ANTIECOLOGISTA
non
perché m'auguri la distruzione del pianeta; semplicemente perché non penso di poter vivere in questo contesto socio-economico
rifondendo il debito ecologico che creo.
Sono
un debitore incallito che mai potrà pareggiare i conti, e sono
fortunato che la terra sappia perdonare il mio sfregio in maniera così
dolce.
Se
la terra potrà sopravvivere all'uomo, le guerre per le risorse
naturali aumenteranno sempre più; e presto (inteso nel tempo
storico) gli uomini dovranno iniziare a selezionarsi da soli,
ripristinando l'equilibrio ormai rotto.
Così
mi pongo spesso alcune domande:
Perché il progresso è andato verso la pigrizia invece che verso la
conoscenza?
Perché dobbiamo vivere 150 anni a dispetto di ogni dignità, quando potremmo
morire con orgoglio nel pieno della nostra vita?
Perché ridurre l'uomo ad un involucro da vestire e abbellire e non
considerarlo una mente da nutrire?
Ma
di queste domande non cerco risposta. Mi limito a vivere la condizione di brandello del genere umano ed elevare il mio spirito
al di sopra del puzzo della spazzatura che io stesso contribuisco a
creare; se mai mi vedreste lottare per il pianeta, sarà per
distruggere il genere umano che lo vilipende.