venerdì 30 gennaio 2015

Travolti da un insolito destino

... e da una classe politica priva d'intelligenza.

Mi stupisco, a dire la verità sempre meno, di come si possa fare un qualsiasi lavoro senza averne le competenze.

Mi stupisco quando in cantiere incontro un muratore dal cervello fino, capace di trovare soluzioni ai problemi, capace di fare un lavoro curato nei dettagli per il precipuo scopo di ottenere un buon risultato.

Mi stupisco quando incontro persone colte, che hanno conoscenza enciclopedica, ma soprattutto che sanno cosa farsene mettendo in relazione fatti e azioni, permettendoci di comprenderne il significato.

Poi torno al quotidiano

e non mi stupisco più delle idiozie che sento nelle infinite tribune elettorali televisive che ormai hanno sostituito, in ogni senso, i programmi di varietà e di colore.

Non mi stupisco dell'ignoranza dilagante dovuta al definitivo abbandono del risultato obbligatorio nella formazione scolastica, surrogato dalla semplice presenza in aula.

Non mi stupisco più delle difficoltà nell'uso del computer per la stragrande maggioranza della popolazione adulta, eppure dopo oltre trent'anni dalla diffusione dei personal computer dovremmo aver vagamente capito come si usano.

Ma riesco ancora a stupirmi dell'ignoranza della gente.

Mi stupisco del sempre crescente numero di persone, qui è certamente colpa della democrazia ateniese e in qualche modo anche di Karl Marx, che si sente autorevolmente convocata a dire qualsiasi cosa pur senza farsi venire il minimo dubbio circa l'eventualità di imparare prima a parlare.

Persone che esprimono concetti personali e che non si sentono in dovere di provare a renderli comprensibili, persone che hanno quantità indefinibili di risposte a domande che non sono in grado di porsi, quando io da semplice uomo comune oppure semplice uomo con senso critico e desiderio di conoscenza, ho una miriade di domande senza riposta.

Mi stupiscono tutti questi elettori, tutte queste importanti componenti della nostra comunità che investiti del potere di decidere per il proprio interesse, lo confondono con il potere arbitrario di comandare interi eserciti e indirizzarli contro chiunque dissenta dalla loro arbitraria opinione.

Eppure non si stupiscono, forse perché non si pongono domande, magari perché hanno tutte le risposte che servono loro per sapere d'essere nel giusto; il giusto percorso per morire felicemente ignari.