.. e putroppo ne sta seguendo le orme.
Se il primo, agli albori del suo delirio nazionalista calamitava il consenso delle masse rurali con prove di forza fisica, come la traversata dello Stretto di Sicilia, oppure lavorando nei campi e mietendo il grano, il secondo ha un obiettivo sociale di altra portata.
L'Italiano medio del XXI secolo é ben diverso da quello di cento anni prima.
Oggi l'elettore di Salvini non sogna di avere un buon raccolto e sfamare la famiglia, magari mandare a scuola i figli, comunque vivere con la pancia piena.
L'Italiano medio di oggi sogna di mangiare e bene senza freni, di possedere belle donne in quantitá, di non lavorare mai e soprattutto di usare a proprio il vantaggio tutto il potere che possiede.
Possibilmente per procurarsi molto denaro.
Non c'era una morale allora, e non c'é neppure oggi.
Ed é forse questo il male peggiore per la societá italiana, il mancato radicamento di valori sociali condivisi.
La politica, per definizione, non fa altro che fotografare il nostro essere e irretirci per ottenere il nostro consenso.
Salvini non fa altro che dire agli Italiani quello che vogliono sentirsi dire:
«Sono un uomo di successo, ho tutto quello che volete e se mi votate lo faró avere anche a voi»
Questo é il male sotteso nel nostro quotidiano, non piú una classe dirigente "paterna" che educa, non piú Einaudi o Pertini, non piú uomini di grande statura come Berlinguer o De Gasperi.
La politica di oggi é fatta dall'Italiano medio, quello che esige dagli altri il rispetto delle regole che non chiede a sé stesso.
Ed e questo che mi spaventa, l'idea che il mio vicino di casa un po' ubriacone e razzista, possa diventare capo supremo di una nazione smemorata, che solo a quel punto si ricorderá che avrebbe dovuto tutelare la libertá collettiva e il piacere di vivere insieme in armonia.