In un momento di trasformazione sociale mi è tornato alla mente un testo che scrissi il 21 febbraio 2012 e che ripubblico in calce a questo post.
Il mondo cambia e masse inermi non perfettamente pensanti si muovono alla ricerca di qualcosa che non conoscono e che neppure sanno come cercare. Seguono guide improvvisate e finiscono con l'intraprendere battaglie per gli altri, poiché non sanno fare le proprie.
Alla fin fine nel tentativo di cambiare il mondo, finiscono con l'arenarsi su aspetti marginali e secondari e a chiedersi al fine perché non sia successo nulla.
Alla ribalta c'è la vittoria elettoriale del M5S a Roma, un romanzo epico di tale forza da farmi pensare alla Raggi come una novella Odissea, o meglio una piccola Giasone alla ricerca del vello d'oro.
Penso a tutti i suoi sostenitori, molti dei quali inconsapevolmente fiduciosi,
Penso alla loro idea di cambiare il mondo partendo dal basso, come qualcuno che tenta di lavare via lo sporco immergendo i piedi in una pozza d'acqua limpida
E così ripenso a tutti quelli che si scagliano contro l'uso degli animali nel circo, nessuno dei quali si interroga sull'effettiva sanità del circo stesso.
Andare al circo mi rattrista.
Che riesca a ricordare, ci andai soltanto quando avevo già una certa età, sarò stato ventenne, unico vantaggio d'avere genitori egoisti e avari.
La maggior parte della gente si scaglia contro la prigionia degli animali, come se tenere un cane in casa non fosse paragonabile alla prigionia di animali da lavoro come sono quelli del circo.
A me rattrista la gente che lavora nel circo.
Persone che dedicano la loro vita al sacrificio per la gioia di pigri cittadini che neppure comprendono il significato della parola.
Chi lavora nel circo ha spesso respirato quell'aria fin dalla nascita, ha condiviso il destino e la fatica dei genitori, spesso senza avere o porsi scelta.
Il circense lavora alacremente sul proprio corpo per poter sviluppare le doti fisiche che ne faranno un fenomeno da baraccone. Che sia forte, elastico, ridicolo o autorevole, ogni circense non è che il prigioniero del destino che non ha quasi mai scelto.
Vestigia di una società tramontata, attualizzazione di un passato secolare che richiama gli antichi romani e l'arena. assistere agli spettacoli è così decadente, vederli saltare tra segatura, escrementi e finta allegria da pochi euro.
Fate qualcosa di buono per una piccola fetta di umanità; proibite il circo e non liberate gli animali, liberate i circensi.
Salvate i circensi, e salverete gli animali del circo.
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