prima pubblicazione 9 marzo 2006
Sul
muro di una stazione ferroviaria della mia città campeggia un'enorme
scritta a bomboletta:
"Il
tempo non esiste, gli orologi sì"
leggo
questa frase quasi ogni giorno, e ogni volta la trovo così vera da
non riuscire ad ignorarla.
Il
tempo non esiste, o meglio non è tangibile. Eppure la nostra vita è
condizionata principalmente da quest'elemento inconsistente.
Tutto
ciò che ci accade è collocato nel tempo, il nostro modo di vivere è
condizionato dal trascorrere del tempo.
Ogni essere vivente ruota
con la terra e regola la propria esistenza con l'apparizione del
sole.
Al mondo nulla gli sfugge e non c'è modo di eluderlo,
cancellarne un tratto, replicarne un altro.
L'unico
modo per fermarlo e renderlo inoffensivo lo ha trovato il Sommo
Einstein; basta raggiungere la velocità della luce.
Ma come si fa
a viaggiare così velocemente?
Il pensiero viaggia oltre la
velocità della luce.
Ergo,
il pensiero può fermare il tempo.
Ed
è così che la vita ci si presenta.
Nella nostra mente il tempo
si ferma e riparte a nostro piacimento.
Il dolore, le gioie, le
persone che abbiamo amato tornano ad essere presenti e vividi.
Il
ricordo e l'immaginazione sono gli strumenti per "combattere"
il tempo. Mentre la vita va avanti secondo le sue regole, possiamo
prenderci un attimo di "sempre", magari da condividere con
qualcuno a noi caro, per ricordare qualcun altro che ancora ci è
caro o per immaginare qualcosa di piacevole.
Scrivete
gente, scriviamo tutti, anche se non diverremo mai artisti possiamo
fermare il tempo e regalarci così un frammento di eternità.
Con
il pensiero raggiungiamo l'immortalità.
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