venerdì 1 marzo 2019

Come finisce una democrazia

... male, finisce sempre male.

Succede che sia stato pubblicato un comunicato stampa del Consiglio dei Ministri che appare incredibile e sembra decretare l'inizio della fine della democrazia in Italia.

Il Parlamento italiano ha dato delega al CdM con il decreto "semplificazioni", di occuparsi di riforme in ambito:
  • attività economiche e sviluppo economico;
  • energia e fonti rinnovabili;
  • edilizia e governo del territorio;
  • ambiente;
  • acquisto di beni e servizi da parte delle pubbliche amministrazioni;
  • cittadinanza e innovazione digitale;
  • servizio civile universale e soccorso alpino;
  • prevenzione della corruzione, obblighi di pubblicità, trasparenza, diffusione di informazioni da parte della pubblica amministrazione;
  • giustizia tributaria e sistema tributario e contabile dello Stato;
  • tutela della salute.
A guardare nel dettaglio il Governo potrà ora mettere mano a TUTTI gli aspetti più delicati della società e della gestione pubblica.

Potrà riformare le norme sugli appalti, potrà occuparsi di edilizia e appalti pubblici, potrà riformare il servizio civile e militare e non di meno il Codice civile che come sappiamo regola i rapporti tra noi tutti.

L'Italia è ad un bivio

Credo che la strategia del Governo porterà quasi certamente ad una frammentazione delle materie a livello regionale e la conseguenza sarà un insanabile divario economico tra Nord e Sud, con conseguente uscita del Sud dalla UE.

L'Italia come unità nazionale è forse all'inizio della fine?

Dare al Governo, composto da correnti certamente poco democratiche, un tal potere di riforma e così tante deleghe allo stesso momento, può aprire le porte ad un futuro confuso di conflitti normativi tra le leggi dello Stato e la Costituzione e soprattutto tra le leggi e la Commissione Europea, il che potrebbe aumentare l'euro-scetticismo e aprire la strada ad una secessione.

L'Italia di oggi appare frammentata

Si leggono rivelazioni relative ad un possibile accordo commerciale tra un Ministro dello Stato e una nazione estera, al fine di lavorare contro l'integrazione europea.
L'altro partito di maggioranza sembra aver deciso di creare un sistema politico avulso da quello ufficiale in cui gestire torbidamente questioni delicate circa la struttura democratica dello Stato.
La lotta al anti-stato, alla criminalità, sembra sospesa e le forze dell'ordine abbandonate a loro stesse senza coordinamento.

Dove la legalità è sospesa vige la legge del più forte, che spesso è solo il più spietato

La regionalizzazione dell'Italia darà ancora più spazio all'intolleranza e l'antisemitismo e avvantaggerà chi ha intessuto reti locali di influenza.
L'economia nazionale andrà a picco e a beneficiarne saranno solo gli interessi politici di una minoranza.
La criminalità avrà gioco facile nell'imporsi e nel dettare le proprie regole.

L'Italia sembra essere crollata sul finale, quando la lotta alla mafia sembrava vinta e lo Stato unito pronto per entrare nella più grande Europa, è sparito tutto il resto ed essere Italiani sarà sempre più e solo un'idea personale, quella che Von Metternich definiva in maniera irridente "un'espressione geografica".