venerdì 28 giugno 2019

Adam Smith non aveva capito nulla del XXI secolo.

... forse perché visse nel XVIII secolo, ma questi sono dettagli.

Certamente il mondo è radicalmente cambiato da quello in cui economisti e filosofi della sua generazione si incontravano a Glasgow o Edimburgo.
Al tempo l'economia e le ricchezze erano completamente nelle mani di una élite di persone dai nobili natali, l'industria era in embrione e i computer nemmeno erano una teoria.

Adam Smith nasce nel secolo dei lumi, in cui la filosofia dalla Germania alla Scozia, inizia ad interrogarsi seriamente sul ruolo dell'uomo nell'universo. Certo siamo ben lontani dal "Dio è morto" di Nietzsche del 1900, ma l'uomo diventa attore e non convenuto, autonomo più che mai e in grado di ottenere ciò che desidera.

Per Adam Smith le persone sono assolutamente in grado di percepire e difendere i propri interessi economici e sociali, ovvero coloro che hanno accesso a sufficienti quantità di denaro hanno sufficiente istruzione e conoscenza per poter prendere decisioni assennate e consapevoli.

Da qui parte tutta la sua, e nostra, teoria economica. Tutto si fonda sull'assunto che saremo capaci di decidere.

Poi arrivò Freud e ci spiegò che non siamo esseri razionali;
Poi arrivò Jung che ci disse che non siamo neppure così singolari;
Poi arrivò la società dei consumi a farci sentire ricchi.
Poi arrivò il Neuro-marketing e scoprimmo di essere poco più che pedine.

La comparsa dei Social Network non è che la "prova provata" che la maggioranza delle persone che ha oggi accesso al denaro, seppure in limitatissime quantità, non è assolutamente in grado di prendere decisioni svincolate dall'influenza esterna.

Siamo così considerati attori autonomi nell'economia di mercato, ma siamo influenzati dalle tendenze e dalle mode, dall'opinione altrui e dall'influenza inconscia che scientificamente ci viene inoculata con raffinate strategie di marketing.

Ed è qui che, agli albori del XXI secolo, ci si è resi conto che Adam Smith andava pensionato.

Non credo che ci sia molto altro da dire, se non che il paradigma di indipendenza e autonomia non è più attuale.

Prova di questa mia affermazione è lo scandalo elettorale USA in cui i dati personali degli elettori sono stati usati per influenzare attraverso la pubblicità personalizzata, le loro intenzioni di voto.
Il totem della democrazia, la capacità decisionale del singolo che unita a quella degli altri fornisce un risultato soddisfacente, è andato in mille pezzi.

La gente non è razionale, non è competente, non è in grado di gestire i propri affari.
Solo che non lo si può dire.

Il corto circuito del consumismo è servito, un nuovo classismo si profila all'orizzonte, quello in cui chi avrà sufficiente cultura e mezzi economici potrà prendere decisioni utili, mentre agli altri sarà lasciata solo una mera illusione di felicità neuro-inoculata.

Forse per vivere dentro Matrix non serve essere rinchiusi in un alveare.
Forse è sufficiente guardare i prodotti della nostra società.
Forse l'antidoto alla stupidità sta nel pensiero laterale, ironicamente quello che le macchine non hanno.
Forse per essere felici è sufficiente restare umani.