venerdì 4 luglio 2014

Qualità marginale della vita

oppure della morte.

In questo periodo di rinnovamento dovuto all'impatto delle nuove teconologie informative, stiamo soffrendo dell'incapacità previsionale della politica "glocale", ovvero quella nazionale.

Sembra che nessuno si sia accorto della lottizzazione del Sistema paese avvenuta negli ultimi venti anni, di come grandi famiglie, ognuna con i propri contatti, si siano spartite le infrastrutture nazionali e abbiano goduto dei benefici del rientro dei soldi prelevati ai loro dipendenti attraverso le imposte.

Lo stato finanziava carrozzoni parastatali che non rispettavano le prescrizioni normative, creando una spirale di decrescita quasi circoscritta. Il controllo dell'informazione interna ha creato una sorta di sigillo, rotto soltanto dalla necessità internazionale di aderire alla UE.

Questo sistema iniziò a scricchiolare quando si entrò nell'euro, la una tantum di prodiana invenzione sembrò l'ultima chiamata alla credibilità.

Una chiamata che nessuno colse.

L'idea di aver preso il treno al volo riempì di euforia la nostra classe dirigente che continuò  a smembrare e lottizzare (Telecom Italia, Autostrade, Ferrovie) senza notare la piccola falla nel sigillo, quella Costituzione europea che in sordina venne approvata.
 Il giorno in cui approvammo il trattato di Lisbona e mettemmo in comune la nostra autorità, il resto dei nostri coinquilini pretese che tenessimo fede agli impegni e ancora oggi ce ne chiede conto.

Così, come se tutto fosse apparso di punto in bianco, oggi scopriamo che i treni arrivano in ritardo, che la corruzione di corte è dilagata intaccando le risorse e le infrastrutture del Paese.
I cortigiani si scoprono dei leccapiedi, i politici dei fantocci, i cittadini delle ottuse e inconsapevoli marionette conquistate con promesse di ricchezza, come i nativi americani allettati con specchietti e alcol.

E la qualità della vita è in calo marginale.

Quel tanto da disincentivare la rivoluzione, quel poco da sembrare passeggera. Sembra che la ripresa sia dietro l'angolo eppure la crisi dura da oltre vent'anni.
La politica locale fa promesse che non può mantenere, viviamo con una struttura sociale ancora troppo evoluta, gonfiata dalla Guerra fredda, alimentata dalla distrazione colpevole di chi non voleva vedere.

Se l'appetibilità marginale della vita cala, crescerà quella della morte. Una soluzione in natura c'è sempre. Andrà tutto bene e se non sarà così, andrà comunque e sempre nell'unico e miglior modo possibile.

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