lunedì 22 dicembre 2014

L'autoregalo e la morte del Natale

...perché farsi un regalo da soli può significare essere egoisti o essere soli.

Treccani alla voce - regalo
s. m. [prob. dallo spagn. regalo, riferito anticam. ai doni dei sudditi al re]. – L’atto di regalare, il fatto di venire regalato; l’oggetto, la cosa che si regala: dare, ricevere qualcosa in regalo; dare, offrire, portare, porgere...
L'autoregalo non esiste e lo facciamo esistere solo per dare un nome più festoso alla normale pratica, a volte patologica, di comprare oggetti per noi stessi.

Dov'è finita la generosità alla base dell'atto di donare?

Seppure donare sia un atto rituale, è altresì vero che quando si compiono azioni, le intenzioni diventano secondarie e insindacabili. Così seppure interessato, l'atto di donare resta vivido nelle percezioni sensoriali. Ricevere un dono dà sempre piacere, come spesso ne dà acquistarlo o meglio prepararlo.

La monetizzazione dei doni, dovuta principalmente alla commercializzazione dei beni, ha progressivamente trasformato il dono nel corrispettivo economico che serve ad acquistarlo.


Si scambiano regali non graditi, si regalano addirittura buoni spesa e infine ci si fanno autodoni.

C'è ancora qualcuno in grado di farci un regalo gradito? Di prendersi il rischio di sbagliare regalo?

Babbo Natale è stato sostituito dall'immensità dell'ego moderno e il dono è diventato un atto riflessivo, quasi come se noi e soltanto noi, potessimo avere l'onore di fare regali a noi stessi.

Sublimiamo così la solitudine e l'egoismo moderni, la civiltà in cui l'oggetto acquista più importanza dell'atto, dove l'io supera di gran lunga il noi.

Il Dizionario Treccani sbaglia?

Forse che il regalo è da definirsi:
s.m. bene che viene acquistato per sé o per altri in occasione di ricorrenze o eventi rituali a carattere sociale
Davvero possiamo pensare che l'autodono sia più che una divisione schizofrenica della psiche con cui si compie un atto verso noi stessi alla stregua di quello che gli altri farebbero per noi?

E' davvero questo il senso del Natale, del compleanno, delle occasioni in cui si scambiano doni?

Eppure c'è ancora al mondo chi compra un oggetto perché pensa che possa essere gradito, chi crede a Babbo Natale che premia i bambini, chi fa acquisti personalizzati e anzi dedica tempo a farlo sperando che la lieta sorpresa rallgri il destinatario dei doni.

C'è chi pensa che Natale sia regalare sorrisi agli altri e di quelli degli altri nutrire il proprio ego. Chi pensa insomma che nonostante tutto, qualche volta, esista ancora un noi a questo mondo.

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