lunedì 25 novembre 2013

La falsa democrazia


Quella che si è affermata nel novecento non è democrazia.


Lo erano le intenzioni delle masse popolari che si sono sollevate, ma di certo non lo è stato nei risultati.
Se l'ideale democratico marxista era già stato "sconfitto" in Russia negli anni quaranta, nel corso della guerra fredda morirono le idee democratiche occidentali.
Negli USA gli assassini politici di Martin Luther King e Robert Kennedy sopirono gli ideali pacifisti e aprirono ad un nuovo periodo colonialista, mentre nel nostro paese l'arrivo del messaggio pacifista coincise con una strumentalizzazione politica che portò ad un crescendo anarchico che mirava di fatto a strumentalizzare masse quasi inconsapevoli.

Il concetto democratico italiano si è incarnato nella rivendicazione di interessi più o meno diffusi.
Ci sono classi e categorie che sostengono di incarnare l'interesse collettivo, quello stesso interesse che cambia forma con le circostanze.
C'è una Costituzione democratica che viene consapevolmente disattesa e ignorata a piacimento.
Non c'è rispetto della collettività ad alcun livello sociale.

Dov'è la nazione?

Non c'è nazione se non c'è una collettività di persone unite da una cultura, una lingua, un ideale, un interesse comune che nel corso del novecento, nei paesi realmente democratici, ha coinciso con il benessere.

Chi parla di benessere oggi in Italia?

Nessuno, se non quando parla dei propri interessi, mentre fa rivendicazioni economiche, mentre rivendica privilegi personali.

Chi è portavoce della collettività?

Nessuno, perché la collettività non esiste più, o non è mai esistita, visto che ancora oggi si fatica a trovare un punto di unione culturale che non sia la lingua italiana, peraltro di recente diffusione territoriale, anche se in molte zone del paese la lingua madre è ancora il dialetto.


Dov'è la nazione italiana che tanto sta a cuore a chi odia gli stranieri? E dov'è il rispetto dovuto agli altri, la rinuncia consapevole di parte della propria libertà a beneficio dei nostri concittadini?

Se non c'è alcuna intenzione di rinunciare per il bene altrui, allora non ci sarà alcuna nazione,ma soltanto una guerra di tribù che desiderano il predominio delle risorse di un dato territorio.


Se l'Italia è davvero questo, forse è meglio che sparisca senza lasciare traccia.

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