domenica 29 settembre 2013

La vacuità della società

Perché è ciò che la società italiana è:

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Non c'è nulla più che l'istinto di autoconservazione di una classe dirigente che non ha neppure più la necessità di condurre il paese.
Non è rimasto altro che la conservazione di privilegi.
Non riescono a mettere in discussione neppure lo 0,5% di un bilancio mostruosamente elevato per evitare di alzare ulteriormente la tassazione.

Chi lavora paga. Chi non lavora gode. Chi evade sopravvive.

Non c'è alcun senso civico
Non c'è alcun vantaggio sociale
Non c'è più una cultura
Non esiste più una società civile

La gente ama credere che la colpa sia proprio della classe dirigente, in quanto tale.
Ma la colpa è purtroppo sempre di chi la legittima, di chi passivamente ne accetta le decisioni.
Berlusconi (come potrebbe esserlo qualunque altro leader politico) è il capro espiatorio perfetto, il messia farlocco che ha tradito le promesse insensate a cui tutti avevano voluto credere.

Questo paese è giunto al capolinea e non resta altro da fare che frammentarlo, demolirne le istituzioni e lasciare che si ricostruisca su schemi locali ben ancorati ai piccoli interessi che guidano la classe dirigente.

«La parola Italia è una espressione geografica, una qualificazione che riguarda la lingua, ma che non ha il valore politico che gli sforzi degli ideologi rivoluzionari tendono ad imprimerle.» (Barone Von Metternich, a.D. 1847)

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