mercoledì 31 luglio 2013

Il mio braccio

Il mio braccio è decisamente troppo corto per misurare il mondo, e il vostro?

Esiste un metro per ciò che non conosciamo? Come facciamo a valutare ciò che ancora non abbiamo incontrato e neppure immaginato?

Non possiamo farlo.

Abbiamo allora due scelte; accorciare il mondo affinché il nostro metro sia utile, cercare una nuova scala di valori.
Ma come la troviamo una scala astratta?

La immaginiamo.

Immaginiamo di accogliere costruttivamente ogni novità che ci si presenta nella vita, immaginiamo di avere una mente aperta e pronta al nuovo, pur mantenendo una certa criticità che ci impedisca di diventare vittima della nostra esterofilia.
Ma come possiamo valutare qualcosa che cambia la nostra cultura? Come definire il giusto equilibrio a priori?

Non si può.

Non ci resta che affrontare quindi la vita con meraviglia e sospetto, con felicità e sgomento, con passione e critica.
Non ci resta che guardare il mondo, facendo misure provvisorie, mentre spendiamo la vita alla ricerca continua di quel metro adatto che non troveremo, felicemente, mai.

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