lunedì 22 luglio 2013

Il prezzo della felicità

Matematica e narrativa.

Apparentemente distanti, ma certamente complementari. Il primo esponente di questa stintesi che mi torna alla mente è il visionario Charles Lutwidge Dodgson, altresì noto come Lewis Carroll, matematico e scrittore come del resto ognuno di noi dovrebbe essere

Matematica ed economia sono la base pratica su cui costruiamo la vita quotidiana, le nostre obbligazioni, la nostra necessaria fame di marchi sociali che ci garantisca sufficiente approvazione da parte dei nostri simili.

La narrativa e la parola, sono invece il nutrimento del nostro onirico vivere. Attraverso i voli pindarici della mente, attraverso la fantasia riusciamo a nutrire quella parte morale e metafisica del nostro essere.

Tutto questo richiede talento.

Richiede talento saper gestire la parte economica della nostra vita eludendo, o meglio assecondando solo in parte, i precetti che gli agenti economici emettono con l'intento di rientrare in possesso di ciò che ci avevano illusoriamente prestato... ovvero il denaro
Richiede talento saper vedere oltre la realtà delle cose sapere immaginare il mondo in cui vorremmo vivere.

Per la fortuna di molti il talento narrativo si può comprare. Lo possiamo prendere in prestito imitando la vita di qualche personaggio famoso, lo possiamo comprare con gli oggetti frutto dell'altrui creatività, lo possiamo acquistare sotto forma di libro, film, canzone per rendere vivida l'impressione di essere ciò che altri hanno immaginato potesse esistere.
Possiamo comprare la fantasia altrui con il denaro

Ma la matematica applicata all'economia, il denaro, non si può immaginare. O meglio, possono immaginarlo solo alcuni, solo coloro i quali hanno il potere di renderlo reale. E così un semplice pezzo di carta si trasforma in qualcosa di concreto.
Un concetto astratto diventa metro di valutazione della nostra fantasia.

Quanti soldi occorrono per una vita da sogno?

Zero per chi ha talento.
Zero per chi sa immaginare
Zero per chi sa rendere sublime la propria attualità
Zero per chi sa rinunciare alle sovrastrutture

Zero è il prezzo della felicità.

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