lunedì 1 luglio 2013

Morte della pop art

Popular è diventato sinonimo di scadente e volgare.
Aver messo l'arte in mano alla massa, a questa società di massa che altro non è che un niente ammassato, non ha fatto altro che uccidere l'arte. E' morto il senso del bello, la ricerca dell'elemento originale, è diventato arte ciò che ordinariamente facciamo con un clic.
E' arte aprire photoshop e togliere saturazione ad una foto.
E' arte fotografarsi davanti ad uno specchio per le vie di una qualsiasi città esotica, esotica peraltro semplicemente per questione di latitudine.
E' arte scrivere, magari copiare, aforismi sull'amore e sul passare delle stagioni.
E' arte tutto ciò che una volta era dell'artista.

Così oggi è artista colui che sa vivere senza farsi riconoscere, colui che non fa altro che pensare prima di agire, colui che è in grado di esistere senza la società.

Massa, una componente fisica tangibile, l'ostacolo stesso al cambiamento, l'ostacolo del pensiero, dell'individualità errante che crea il pensiero originale.
Non c'è arte nella massa.

Ora che la pop art muore, mi sento più leggero, mi libero dalla massa e apro la mente.

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